Sono molte le patologie per le quali viene consigliato di seguire uno specifico piano alimentare. L’alimentazione infatti non è solo un mezzo di prevenzione, ma accompagna e sostiene la terapia farmacologica, permettendo a volte di arrivare persino ad una riduzione del dosaggio o ad una sospensione.

Qui di seguito ho spiegato alcune delle principali patologie.

MALATTIE METABOLICHE

Il diabete

La terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato. Per stile di vita si intendono le abitudini alimentari, l’attività fisica e l’astensione dal fumo.

La dieta del soggetto con diabete (definita negli USA: Medical Nutrition Theraphy, cioè terapia medica nutrizionale) ha l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze del diabete e di malattie cardiovascolari attraverso il mantenimento di valori di glucosio e lipidi plasmatici e dei livelli della pressione arteriosa il più possibile vicini alla normalità.

Il diabete di tipo 1

Riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule ß che producono questo ormone: è quindi necessario che essa venga iniettata ogni giorno e per tutta la vita.

Il diabete di tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia cronica su base multifattoriale caratterizzata dalla combinazione di resistenza all’insulina periferica e alterata secrezione di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche.

L’insulina svolge un ruolo essenziale nel nostro organismo in quanto necessaria per l’ingresso del glucosio (zucchero) nelle cellule e quale fonte principale di energia.

Le cause del diabete di tipo 2 possono essere:

il sovrappeso e l’obesità

Ridotta attività fisica

Ipertensione arteriosa e aumento dei trigliceridi

Diabete gestazionale

Pregresse alterazioni della glicemia

Ipercolesterolomia (colesterolo alto)

 È una condizione che deve essere prontamente risolta, perché un eccesso prolungato di colesterolo provoca la formazione di placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, dando luogo a malattie vascolari come ictus e malattie cardiovascolari.

La causa più frequente di ipercolesterolemia sono:

Abitudini alimentari scorrette, come l’assunzione di cibi ricchi di grassi

vita sedentaria e scarsa attività fisica

Fumo

Età (i livelli di colesterolo tendono ad aumentare fisiologicamente con l’età)

Fattori ereditari

Peso: il sovrappeso e l’ obesità comportano un aumento dei valori del colesterolo

Etnia: alcune etnie hanno una maggiore predisposizione all’ipercolesterolemia, ad esempio gli afroamericani tendono ad avere sia le HDL che LDL più elevate rispetto al resto della popolazione

I trigliceridi

I trigliceridi sono grassi presenti nel sangue. Il loro accumulo, con funzione di riserva energetica, avviene all’interno delle cellule che compongono il tessuto adiposo. L’organismo poi procede a convertite in trigliceridi i grassi e gli zuccheri assunti con l’alimentazione.

Una dieta troppo ricca di grassi e zuccheri comporta un innalzamento anche dei trigliceridi. L’ipertrigliceridemia è una malattia metabolica comune, in cui la concentrazione dei trigliceridi aumenta sopra i limiti massimi di sicurezza.

Tra le principali cause che determinano l’ipertrigliceridemia troviamo:

familiarità

eccessivo consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione

sovrappeso, obesità e altre patologie del metabolismo (per esempio sindrome metabolica)

eccessi calorici, soprattutto se associati all’ingestione di zuccheri semplici e raffinati

diabete mellito di tipo 2

ipotiroidismo

Ipertensione (pressione alta)

L’ipertensione arteriosa (pressione alta) consiste nell’innalzamento dei valori di pressione del sangue all’ interno del circolo arterioso oltre i valori normali. L’ipertensione arteriosa è una condizione potenzialmente pericolosa per l’organismo e costituisce un importante fattore di rischio cardiovascolare.

La pressione arteriosa é determinata dalla quantità di sangue che il cuore pompa nelle arterie e dalla resistenza al flusso che il sangue può incontrare nel suo percorso. L’aumento della pressione fa sì che il sangue prema contro le pareti delle arterie minacciandone la struttura.

Dato che solitamente non causa sintomi per molti anni, fino a quando non viene danneggiato un organo vitale, l’ipertensione arteriosa è stata chiamata per anni killer silenzioso. L’ipertensione arteriosa non controllata aumenta il rischio di problemi quali ictus, aneurisma, attacco cardiaco o insufficienza cardiaca

MALATTIE DELLA TIROIDE

L’ipertiroidismo

Quando la tiroide ”lavora troppo” e, nel sangue, la concentrazione di ormoni circolanti è alta, si parla di ipertiroidismo. Questa condizione determina un’accelerazione di tutte le reazioni metaboliche in cui intervengono gli ormoni tiroidei. I sintomi più frequenti comprendono: dimagrimento, accelerazione del ritmo cardiaco, nervosismo, tremore alle mani, ansia, insonnia, debolezza muscolare, sudorazione eccessiva. Solitamente il paziente presenta bulbi oculari sporgenti e doloranti (esoftalmo) e ingrossamento della ghiandola (gozzo).

L’ipotiroidismo

Quando la tiroide ”lavora poco”, ossia produce una quantità insufficiente di ormoni, si parla di ipotiroidismo. L’ipotiroidismo può avere un esordio insidioso e i sintomi sfumati possono passare per diverso tempo inosservati. I più frequenti comprendono apatia, aumento di peso, costipazione, rallentamento del ritmo cardiaco, affaticamento, depressione, particolare sensibilità al freddo e ciclo mestruale abbondante

STOMACO

Il reflusso  gastroesofageo

La malattia da reflusso gastroesofageo è caratterizzata dalla presenza in esofago di materiale refluito dallo stomaco.

La malattia da reflusso gastroesofageo si può manifestare con una serie di sintomi cosiddetti “tipici” quali il bruciore retrosternale (pirosi) da reflusso acido o con sintomi “atipici” quali tosse stizzosa, bruciore della gola, sensazione di nodo in gola, otalgia, necessità di schiarirsi ripetutamente la voce, sino ad arrivare a bronchiti ricorrenti.

La gastrite

La gastrite consiste nell’infiammazione della mucosa che riveste internamente lo stomaco Questa infiammazione può essere di entità variabile dal semplice arrossamento a piccole escoriazioni.

Le cause della gastrite sono alcuni fattori aggressivi sulla mucosa come i farmaci e la contaminazione da Helicobacter Pylori, un batterio che si localizza caratteristicamente nello stomaco.

La gastrite spesso è asintomatica; quando presenti, i sintomi sono: digestione difficile, nausea, bruciore e/o dolore alla parte centrale dell’ addome, in alto o al centro. Più raramente è presente vomito, spesso alimentare, ma a volte anche a digiuno. A volte il dolore si riduce o scompare dopo mangiato.

INTESTINO

La disbiosi

È difficile darne una definizione esatta. Per di più si intende un’alterazione della struttura del microbioma locale sia a livello di composizione sia di funzionalità.

Quindi la disbiosi intestinale è una condizione di squilibrio microbico causata da una crescita eccessiva di batteri “cattivi” all’interno dell’intestino, che ne provocano l’irritazione.

Il microbioma, l’insieme di batteri simbiontici   che convivono nel nostro organismo, in particolare nell’intestino, è in stretta relazione con il sistema immunitario, giocando così un ruolo molto importante nel regolare la tolleranza immunologica. Quando l’equilibrio del microbioma intestinale si altera si parla di disbiosi intestinale, un disturbo che può essere causato anche da una cattiva alimentazione ed è correlata a malattie infiammatorie croniche, obesità, tumori e colite.

Colon irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile, si presenta tipicamente con un fastidio o dolore addominale, che migliora dopo l’evacuazione; l’intestino può essere stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alternanza fra stipsi e diarrea . Spesso i pazienti sperimentano una riduzione della qualità della vita, e circa il 60% di essi lamenta anche debolezza ed affaticamento.

L’andamento è cronico con carattere fluttuante e nel corso degli anni le riacutizzazioni dei sintomi coincidono con eventi stressanti, sia di tipo fisico (es. interventi chirurgici, infezioni virali o batteriche), che di tipo psichico (es. stress, separazioni, lutti). Le donne ne sono interessate in misura doppia rispetto agli uomini.

Chi soffre di Sindrome dell’Intestino Irritabile spesso presenta sintomi anche di emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica , cistite e problemi nella sfera sessuale.

Il gonfiore addominale

Il gonfiore addominale può essere definito come una spiacevole sensazione, che ricorda un pallone rigonfio nella nostra pancia.

E’ un sintomo riferito spesso dai miei pazienti ed è talvolta associato a distensione, cioè l’aumento visibile della fascia addominale detto comunemente  giro vita.
Gonfiore e distensione provocano fastidio e talvolta dolore, incidendo negativamente sulla qualità della vita di ogni giorno.

Le principali cause possono essere:

Scorretta alimentazione

Intolleranze alimentari

Stitichezza

Sindrome del colon irritabile

Diverticolite

-Colite

-Disbiosi

-Stress

Diverticolosi

La diverticolosi del colon non è una malattia, ma è una situazione che si verifica nel corso degli anni per la quale il colon presenta varie estroflessioni della mucosa intestinale attraverso la parete muscolare. In quasi il 90% dei casi, la parte di colon più interessata è il sigma, ma anche in tutte le altre parti del colon possono essere presenti dei diverticoli, anche se in percentuale molto ridotta. Questi diverticoli se si infiammano possono causare gravi problemi intestinali, quindi una volta che si è a conoscenza di averli bisogna  seguire un regime alimentare con alcune restrizioni.

DISTURBI ALIMENTARI

Anoressia

Una persona diventa anoressica quando, riducendo o interrompendo la propria consueta alimentazione, scende sotto l’85% del peso normale per la propria età, sesso e altezza. L’anoressia è conseguente al rifiuto ad assumere cibo, determinato da una intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Spesso, una persona anoressica comincia con l’evitare tutti i cibi ritenuti grassi e a concentrarsi su alimenti ‘sani’ e poco calorici, con una attenzione ossessiva al contenuto calorico e alla composizione dei cibi e alla bilancia.

La persona anoressica diventa così ossessionata dal cibo che la propria vita finisce con l’essere totalmente incentrata sulla questione alimentare, impedendo di provare interesse e entusiasmo verso qualsiasi altra cosa.

Bulimia

Una persona bulimica si abbuffa in modo molto diverso da quello che avviene quando normalmente si mangia troppo.

Le caratteristiche tipiche del comportamento bulimico sono:ingestione di una quantità eccessiva di cibo, a volte per un totale di diverse migliaia di calorie, in un arco di tempo molto stretto, per esempio nel giro di due ore, e solitamente di nascosto dagli altri

la sensazione di non poter smettere di mangiare e di non poter controllare il proprio comportamento

l’abbuffata è preceduta e seguita da uno stress emotivo molto forte

Dopo aver mangiato in modo così eccessivo, la persona bulimica generalmente si sente in colpa e tende a punirsi vomitando, ingerendo pillole diuretiche e lassativi con l’intento di dimagrire.

Anoressia e bulimia sono malattie complesse determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, quindi richiedono un trattamento sia dal punto di vista alimentare che dal punto di vista psicologico.

DOLORI ARTICOLARI

I dolori articolari rappresentano sensazioni dolorose a carico di una o più articolazioni quali spalla, gomito, polso, mano, anca, ginocchio, caviglia e piede. Traumi o fratture solitamente possono provocare una maggiore probabilità di incorrere in questi disturbi.

Le patologie principali associabili ai dolori articolari sono:

artrite

artrite reumatoide

artrosi

osteoporosi

fibromialgia

Per alleviare queste patologie seguo i miei pazienti in un percorso personalizzato mirato a migliorare la propria salute limitando alcuni alimenti.

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